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Progetto “Rete Infanzia”

Abbiamo intervistato Lisa Ticozzi, direttrice dell’associazione Filonido, con cui Pirmin Murer Falegnameria ha collaborato per rendere speciale un pomeriggio dedicato ai bambini.

«Grazie a Pirmin Murer Falegnameria per il loro supporto»

Lisa Ticozzi da due anni e mezzo è la direttrice di Filonido, un’associazione senza scopo di lucro che dal 2018 è diventata un punto di riferimento per le famiglie e per l’educazione dei piccoli studenti. Con lei abbiamo fatto una chiacchierata per far scoprire ai nostri clienti com’è nata e si è sviluppata la collaborazione tra Filonido e la Pirmin Murer Falegnameria SA.

Partiamo dall’inizio, come e quando Lisa Ticozzi entra nel mondo della formazione dei più piccoli?
«Ho iniziato a lavorare a 18 anni, adesso ne ho 41 e sono convinta di aver trovato il “mio mondo”. Faccio parte di questa realtà che rappresenta una novità, ma sono sempre stata impegnata nel settore a supporto delle famiglie per aiutarle a conciliare il lavoro con il percorso scolastico dei figli».

Una carriera dedicata alla crescita dei bambini, insomma. Quali sono gli aspetti chiave di questo processo?
«In tre parole, serenità, benessere, autonomia». Filonido ha, peraltro, intrapreso un percorso di collaborazione con Pirmin Murer Falegnameria SA…
«Quando sono diventata la direttrice dell’associazione, ho capito che il primo passo utile per una nostra evoluzione sarebbe stato, anche, quello connesso alla capacità di attivare nuove forme di sostegno finanziario. Del resto, siamo un’associazione non a scopo di lucro e per portare avanti alcuni progetti avevamo bisogno di un supporto.

Così, ci siamo rivolti ad alcune realtà della zona di Mendrisio, intercettando la disponibilità della Pirmin Murer Falegnameria. Abbiamo ottenuto una risposta positiva ed immediata, quasi sorprendente per la celerità e la grande empatia manifestate. Per noi, peraltro, che nutriamo una vera e propria passione per i materiali naturali come strumento di crescita per i bambini si trattava di una grande opportunità».

Concretamente, come si è sviluppato questo rapporto?

«Avevamo già collaborato in passato e poi, nell’ambito del progetto “Rete Infanzia” della città di Mendrisio, abbiamo ulteriormente consolidato i nostri rapporti. In sostanza, si trattava di un pomeriggio da proporre alle famiglie per celebrare insieme la giornata ONU del Diritto al Gioco del bambino.

Abbiamo messo in piedi una serie di attività per l’appropriazione degli spazi urbani ispirati dalla fantasia e dalla meraviglia dei bambini. Così, abbiamo proposto un’attività grafico-pittorica: i piccoli, in breve, potevano lasciare la propria impronta sulla giornata, per poi compiere un percorso sensoriale per la cui realizzazione servivano cassette in legno in cui conservare i materiali per non sporcare la città, partendo dal presupposto che il rispetto del bene comune è per noi un aspetto chiave del processo di insegnamento.

Per questo motivo, quindi, ho scritto a Luca Canobbio – direttore di Pirmin Murer Falegnameria SA, ndr -, ma ammetto che non mi aspettavo una risposta immediatamente positiva e così celere. Il suo “certo” mi ha stupito e, contemporaneamente, fatto comprendere quanta sensibilità ci fosse in lui. Immediatamente siamo stati contattati da uno dei falegnami dell’azienda e una settimana dopo abbiamo ricevuto tutto il materiale. Questi sono gesti ammirevoli, che spiegano la serietà e la dedizione di un’azienda. Il loro aiuto è stato sincero e reale e al giorno d’oggi non è una cosa scontata.
Successivamente, infine, ho chiesto di poterlo incontrare personalmente, per ringraziarlo personalmente, trovandomi di fronte una persona piacevole e disponibile».

Che reazione c’è stata da parte della città all’iniziativa?

«È stata una delle cose che ho voluto condividere con il signor Canobbio. Perché la giornata è stata bellissima e partecipata, davvero oltre ogni aspettativa. Il percorso sensoriale che abbiamo realizzato ha suscitato entusiasmo non solo nei piccoli, ma davvero in tutti i partecipanti. Per noi è stata una soddisfazione immensa vedere la partecipazione dell’intera comunità: bambini e adulti che si toglievano le scarpe per lanciarsi nell’esperienza sensoriale a contatto con i materiali naturali». Crede, infine, che questa tipologia di collaborazioni possa essere utile per la crescita di una realtà come quella ticinese? «Questo tipo di sinergia umana è assolutamente fondamentale per lo sviluppo del territorio. Un dare-avere, come dice spesso Canobbio, basato sulla riconoscenza e la gratitudine. Valori importanti che non dobbiamo mai permetterci di perdere». Hai un progetto da proporci? Contattaci o chiamaci per scoprire come possiamo aiutarti.